Villa Annina – oggi Itolanda – fu dimora del poeta e drammaturgo Paul Heyse, vincitore del Premio Nobel per la Letteratura nel 1910, che dedicò numerose poesie e racconti al Lago di Garda.
La Prima Guerra Mondiale pose fine al periodo della Bella Époque gardonese. Dato che la Germania e l’Austria erano avversari, i beni di proprietà tedesca e austriaca furono espropriati e venduti all’asta. Nel 1921 la proprietà di Wimmer fu venduta a Gabriele d’Annunzio, che acquistò il Cargnacco per 130.000 lire.
Il dentista dei papi e degli Zar, Arturo Hruska, fu uno dei pochi a conservare la proprietà acquistata nel 1903, sulla quale costruì una villa e progettò un giardino botanico di 10.000 m2 tuttora esistente. Era talmente legato a Gardone che dopo aver subito come tutti gli austriaci l’esproprio, ricomprò la proprietà dopo la guerra per 50.000 lire.
Nel primo dopoguerra, Hruska e il farmacista Mario Ferrari, entrambi appassionati di botanica, diventarono gli animatori del mantenimento e dell’abbellimento dei parchi di Gardone, ove ancora possiamo ammirare alberi secolari originari di zone subtropicali del mondo come gli alberi di canfora, i cipressi cashmiriani e le molte varietà di palme.
L’immediato dopoguerra fu un momento di grave crisi economica e sociale, ma dal 1925 iniziò una ripresa del turismo dovuta anche alla presenza di D’Annunzio e all’opera di trasformazione del Cargnacco (casa di Wimmer) in Vittoriale degli Italiani, sotto la guida dell’architetto Gian Carlo Maroni.
Image: Old postcard, Edition Photoglobe, Zurich, PZ, delcampe.net/it